La Mi-To secondo Zino
Partiamo dal fatto di non aver tutti i lunghissimi 150 km nelle gambe.Il più grande errore è stato quello di svegliarmi alle 3,30 del mattino e non fare colazione, la barretta presa sul treno, il caffè preso al bar Vigorelli che ci va coraggio a chiamarlo caffè han fatto si che dopo 80 km il mio motore pian piano perdeva potenza. Aver frullato per parecchio tempo ai 38-42 km/h dietro Ricky e co. mi ha usurato le forze nonostante il gel appena preso.
Il mio rapporto 48-17 non teneva il passo, forse per la troppa allegria messa nei primi chilometri (cazzate ne ho sparate, ma la proposta di giocare a battaglia navale mentre si viaggia ci sta). Ho bevuto mezza borraccia fino a Mortara, vestito con la maglia pesante ho sudato esageratamente e provando a spogliarmi, ho capito che avere freddo sotto il sole dopo 90 km voleva dire che qualcosa non andava. Perso il gruppo dei Torinesi, ho provato a stare con altri gruppi, ma la testa non c era. Il gruppetto del grande Ben, mi ha guidato fino a Mortara dove abbiamo fatto sosta in un bar (altro errore), forse già per la testa in confusione ho preso solo un altro caffè e una merendina...che dite troppo poco?
Tento di ripartire subito in solitaria per non bloccarmi le gambe, ma percorro solo 15 km e le forze spariscono. Tratto di strada senza bar, cerco di fare 10km alla volta e riposare un attimo, ma niente non vado più dei 20 km/h. Vengo ripreso dal gruppo di Ben e Jacopo, penso che devo stringere i denti e arrivare a Chivasso e rifugiarmi a mangiare, ma dopo soli 10 km mi fermo, sudo freddo, mi sento svenire e cerco di sdraiarmi in un prato. Per fortuna passa Enry, che per quel poco che capivo, poverino, aveva sbagliato strada. Prendo un medaglione di maltodestrina, ma sono sempre più offuscato. Dico a Enry di proseguire, non voglio essere di peso. Al mio risveglio penso di ripartire, ma fortunatamente si ferma Fulvio, mi da ben 2 medaglioni di maltodestrina, siamo a tre. Di colpo dopo pochi minuti che ero morto per terra, una scossa elettrica mi ho riaperto gli occhi, mi faccio forza e raggiungo Chivasso, A STO GIRO MANGIO UN TOAST E COCA COLA, vedo un pò appannato, ma dopo 20 minuti mi sento di riprendere le forze, parto ancora in solitaria, riprendo un ritmo dei 30-33 km/h, conosco la zona e so di arrivare in fretta, ma per strada becco Marra e compagnia...dopo quel che mi è successo, non me la sento di farli impazzire a Torino per cercare il Motovelodromo, rallento, tanto ormai arrivare mezzora prima o mezzora dopo non ha senso.
Entro al Motovelodromo quasi in lacrime perchè penso di aver provato tutte le sensazioni che si provano nel ciclismo, tutte nel giro di 150 km. Ho sgambettato con i primi, ho provato la crisi di fame, di sete, ho provato ad aiutare e son stato aiutato nei momenti più duri, ho capito come si pedala in gruppo e sopratutto che il freno non è assolutamente da “froci”.
La Mi-To secondo Cisco.
Partiamo invece dal fatto che io non la volevo fare...anche se nell'edizione passata avevo promesso a Menthos che alla prossima non sarei mancato. Riesco a trovare una sistemazione per il mio cane solo il venerdì prima della gara e spronato da Zino e Simo decido di farla !
Io e Zino partiamo da Torino con Fede (seriocomico), Riky ed Enry! Sveglia alle 4 partenza da Torino con il treno delle 4.50. Sul treno invece di approfittarne per dormire spariamo solo cazzate e come suggerito da Riky ci ingozziamo di cibo prima delle 2 ore della partenza.
Arriviamo al Vigorelli dove ci iscriviamo e salutiamo il resto dei partecipanti.
Partenza da Milano intorno alle ore 8.10. Il gruppo rimane unito fino all'uscita dalla città. Io e Simone decidiamo di stare nelle retrovie ad un passo di 28/30 km/h. Si formano dei gruppi che aumentano il passo, ma all'arrivo nei paesini ci riuniamo tutti. Trascorsi i primi 30km Simone mi dice che deve fermarsi per sosta alla toilet, ma io cerco di dissuaderlo e lo convinco a continuare. Subito dopo il gruppo non comunica una buca dove ci finisco dentro in pieno e perdo tutte e due le borracce! Ovviamente non posso fermarmi a recuperarle, penso di essere spacciato, se non che Luca di Aosta, che aveva assistito alla scena, mi da una delle due sue borracce! Lo ringrazio ma mai abbastanza. Il gruppo comincia a pestare sui 35/38 km/h. Simone mi guarda dicendomi "se continuiamo così io non ci arrivo a Torino". Io stavo benone, lo convinco a continuare; andiamo molto bene! Circa a Mortara alcuni decidono di fare una sosta, io vorrei fermami, ma questa volta è Simone che mi convince a continuare. Mangio qualcosa in corsa e decidiamo di darci i cambi cosi da andare a prendere Enry e Rocco che, come guerrieri solitari, combattevano su quella strada che alle 10 era gia rovente. Formiamo un gruppo da 6. Rocco da le indicazioni per i cambi. Voliamo ! In un batter d'occhio, all'andatura di circa 38km/h andiamo a prendere un altro gruppo di 4. Ormai il nostro gruppo è da 10. Per i primi km funzionano i cambi, ma dopo poco comincia un po di anarchia. I cambi vanno a farsi fottere, la stanchezza si fa sentire dopo 100km, e quando sento "andiamo a prendere i primi" il mio motore grippa. Fortunatamente rimane con me un ragazzo di cui non ricordo il nome, facciamo insieme ancora 20km, dopo di che passati 120km senza soste confesso il mio assoluto bisogno di fermarmi. Nel frattempo il mio compagno Simone si è dato alla fuga con il gruppo ( e menomale che a 50km diceva di essere scoppiato). Faccio una sosta di 14min, contemporaneamente vediamo arrivare altri 2 superstiti. Decidiamo cosi di ripartire tutti assieme. Dopo un minimo di stretching la mia ripresa in sella è nettamente migliore. Affrontiamo i restanti 30km ad un ritmo buono, ci diamo i cambi, io conosco bene la strada, tutto procede per il meglio. Quando arriviamo in corso casale ad ormai 200m dal motovelodromo, intravedo il buon Claudio che mi aspetta con il traffico bloccato e le trombe spianate. Ragazzi è stata dura, ricca di emozioni ma molto soddisfacente.
Chiudo la 4°edizione della Milano Torino alla mia prima partecipazione con un tempo di 4h57m con una sosta di 14min.
Grazie a tutti per lo spirito con cui abbiamo affrontato la gara, grazie al ragazzo di cui non ricordo il nome che si è fermato con me a pochi km da Chivasso, agli altri due che si sono aggiunti dopo (uno è il ragazzo di Genova), ma ringrazio in particolar modo Simone, mio compagno e motivatore per 3/4 di gara e Luca di Aosta che senza la sua borraccia non sarei mai arrivato.
Foto in apertura di :
Paolo Ciaberta
Angelo Ferillo
Andrea Bettega
2 commenti:
grandi 10cento!
cidro
ciao cisco! io sono Matteo/Cigolio, quello di genova! è stato un sollievo pedalare con te gli ultimi chilometri. ci vediamo a genova il 14 maggio, spero!
http://ilcigolio.blogspot.com/
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